Il Data Act (Reg. UE 2023/2854): un nuovo quadro normativo per l’accesso e la condivisione dei dati nell’Unione Europea

Il Data Act è un nuovo regolamento europeo che ha un obiettivo principale: rendere i dati più accessibili e farli circolare per creare un vero mercato unico europeo dei dati. Lo fa stabilendo regole chiare su chi può accedere ai dati e come, proteggendo al contempo la concorrenza leale, i segreti commerciali e garantendo che i sistemi siano compatibili tra loro (interoperabilità). Il Data Act sposta il potere verso l’utente finale e le piccole imprese, favorendo l’innovazione e una concorrenza più equa nel mercato dei dati.

L’ambito di applicazione del regolamento è ampio e articolato. Nello specifico, il Data Act:

  1. Si applica ai dati (personali e non) generati da prodotti e servizi connessi(Internet of Things – IoT);
  2. Stabilisce obblighi e diritti per
    • gli utenti che hanno il diritto di accedere e condividere i dati che contribuiscono a creare mediante l’utilizzo di prodotti IoT.
    • le imprese che devono condividere i dati con altre aziende (B2B) a condizioni eque.
  3. Individua e vieta le clausole contrattuali abusive nei rapporti tra imprese
  4. Consente l’accesso ai dati da parte di enti pubblici in determinate circostanze eccezionali e non
  5. Disciplina, semplificando, le modalità di passaggio da un servizio cloud ad un altro
  6. Completa il quadro con norme relative all’interoperabilità (per garantire che servizi siano compatibili tra loro) e la protezione contro accessi illeciti da parte di governi di paesi terzi.

Sono escluse dall’ambito di applicazione del regolamento le micro e piccole imprese (salvo specifiche eccezioni), i cosiddetti “dati derivati”, i contenuti protetti da diritti di proprietà intellettuale.

Tra i principali diritti e obblighi introdotti dal regolamento, assume rilievo il diritto riconosciuto agli utenti – siano essi consumatori o imprese – di accedere, utilizzare e condividere i dati grezzi o pretrattati generati dai prodotti connessi di cui sono proprietari o utilizzatori. A carico dei titolari dei dati, spesso identificabili nei produttori, grava l’onere di trasparenza nei confronti degli utenti e l’onere di rendere tali dati disponibili in formati strutturati, di uso comune e leggibili automaticamente.

Ulteriori profili di notevole impatto pratico riguardano la condivisione obbligatoria dei dati tra imprese, da attuarsi – ove previsto dal diritto dell’Unione o nazionale – a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie, con la possibilità per il titolare di richiedere un compenso ragionevole. Viene inoltre affrontato il tema delle clausole contrattuali abusive: le condizioni unilaterali del tipo “take-it-or-leave-it” in materia di accesso e utilizzo dei dati possono essere dichiarate nulle qualora risultino sleali.

I nuovi obblighi ricadono su una pluralità di soggetti: i produttori di dispositivi IoT e i fornitori di servizi correlati dovranno progettare i propri prodotti in modo tale da rendere i dati accessibili per impostazione predefinita, fornire informazioni chiare in fase precontrattuale e mettere a disposizione i dati in formati interoperabili. I fornitori di servizi cloud dovranno garantire clausole contrattuali trasparenti, facilitare il passaggio ad altri provider e rispettare i requisiti di interoperabilità. Tutte le imprese, inoltre, sono tenute a verificare la correttezza delle proprie clausole contrattuali, implementare misure adeguate a protezione dei segreti commerciali e cooperare con le autorità competenti.

Per quanto riguarda il regime sanzionatorio, gli Stati membri dovranno introdurre sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive, mentre le autorità nazionali designate avranno ampi poteri di indagine, imposizione di sanzioni e risoluzione delle controversie.

Le scadenze principali prevedono l’entrata in applicazione generale del regolamento a partire dal 12 settembre 2025.

DCP ti supporta!

DCP può supportare le aziende nel processo di adeguamento agli obblighi previsti dal Data Act.

Per avere ulteriori informazioni sugli adempimenti scrivi a